Le Tradizioni Popolari dei Picentini

Consulente incaricato: Dr. Angelo Plaitano, etnomusicologo

«San Michele apriv’ lu manto» - processione dell’8 maggio e del 29 settembre

La processione in onore di San Michele di Olevano sul Tusciano ha un indiscusso valore religioso che da sempre è parte dell’identità di fede della comunità olevanese. Essa però ha anche un ulteriore valore, unito eppure distinto dalla ricorrenza canonica, che è legato all’identità culturale e civile della comunità locale.

La processione in onore di San Michele è parte di una tradizione viva, incessante, in cui l’intero paese si incontra e sostanzia in forma attiva la propria appartenenza al territorio. Per la processione si porta in spalla il santo e le cente, si allestiscono paramenti e fuochi pirotecnici diurni, si espongono stendardi, si indossano gli abiti delle confraternite e le uniformi da cerimonia, si cammina in strade asfaltate e su impervi sentieri di montagna, si prega, si sventola la bandiera, si canta e si suona in una forma tradizionale di altissimo interesse etnomusicologico.

Tutto questo costituisce un insieme di “fatti sociali” che devono essere oggetto di una tutela maggiore oltre l’iscrizione nei registri dell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano. Il processo di patrimonializzazione deve avere una meta che ne confermi l’alto valore civile e culturale: la costituzione di un Centro di Studi e Ricerca.

La preparazione della processione in onore di San Michele Arcangelo inizia molto prima della consueta festa dell’8 maggio. La traslazione della statua dalla Grotta dell’Angelo alle frazioni di Salitto, Ariano e Monticelli, la preparazione delle cente e gli incontri delle confraternite, il rito della novena e le musiche in onore del santo patrono, costituiscono un momento cruciale della società olevanese.

Durante questo lungo arco temporale, che inizia prima della Pasqua e si conclude dopo il 29 di settembre, si incrociano saperi antichi e nuovi, si consolidano i legami familiari e le relazioni interpersonali, la comunità si ritrova tanto in ambito istituzionale quanto di persona. Queste relazioni e questi saperi devono essere oggetto di tutela e valorizzazione.

Allo stesso modo dovranno avere spazio gli oggetti materiali d’uso della processione, così il Centro di Studi e Ricerca non sarà solo un contenitore ma un ulteriore momento di autodeterminazione della comunità. Nelle teche e nell’esposizione dovranno entrare tanto la processione quanto l’intera cultura della comunità: canti, musiche, strumenti, abiti, una copia della bandiera, foto della processione.

La costituzione e il reperimento del materiale sarà l’occasione per coinvolgere tutta la collettività, addirittura anche quella non più residente ad Olevano ma culturalmente legata ad esso. Il Centro dovrà essere fruibile tutto l’anno agli interessati e ai turisti, raccontando con strumenti moderni qual è il retaggio della comunità e qual è il legame che essa ha con San Michele.

Cerca...